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The Best Chef Awards

Immaginate una piattaforma web/social che raggruppa i migliori chef della scena internazionale. Un portale sul quale vengono pubblicati di frequente contenuti media sui top players della cucina mondiale. Immaginate che sia la piattaforma di settore più seguita al mondo con milioni di followers. E che nel 2017 ha realizzato il primo evento nel quale è stata stilata la classifica, ora ambitissima, dei top 300 chef al mondo, con premi e riconoscimenti divisi per categorie.

L’immaginazione come spesso accade supera ogni logica. Sognate. The Best Chef incontra quei giovani e folli di Factory, agenzia di comunicazione, creativa. Fin da subito si instaura un rapporto empatico che favorisce ogni tipo di collaborazione. Un’amicizia.

Dal connubio ne esce fuori un’attenzione maniacale per la cura e la personalizzazione dei contenuti social e la creazione di nuovi format, atti ad aumentare la caratura della piattaforma.  Il rafforzamento della brand identity con aggiornamenti grafici, innovativi live streaming  e reportage ufficiali sono frutto dell’unione.

La vera chicca sono i reportage ufficiali, format video studiati per mettere in evidenza la parte emotiva che caratterizza e differenzia gli chef, divisi in due classi: TBC FACTORY, dedicata ai fenomeni emergenti, una vera e propria fabbrica di nuovi talenti.

TBC MEETS, indirizzata ai più chiacchierati ed in voga del momento, scelti accuratamente da una commissione.
La nostra esperienza è culminata con l’evento awards 2018, dove si è realizzato qualcosa di non reale.

Dalle interviste ai migliori al mondo fino a trovarci catapultati nell’evento con tutta la pianificazione, dalla grafica ai video. Un’esperienza incancellabile.

Tutto è frutto di grandi sacrifici, durante un anno di svolta, dove il “matrimonio” tra il patron Cristian Gadau e il patron Factory Alex Petrillo è diventato concreto con una semplice chiacchiera informale, dove empaticamente sono stati analizzate ambizioni comuni e soprattutto sogni comuni.

Spesso si utilizza impropriamente la parola sogno, che in questo caso non è vicina alla parola miraggio.

Il nostro sogno è stato vissuto come delirio, come desiderio, come fantasia, nell’accezione più piena del termine, e noi siamo rimasti abbagliati da tutto questo.

Il futuro appartiene a chi ha il coraggio di crederci. SHOW MUST GO ON!

 

Uno dei sognatori

We are Factory

The Best Chef Awards

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